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Colin Vallon


DANSE (ECM) CD/LP

Il pianista svizzero Colin Vallon é dal finire degli anni novanta che ha cominciato ad affinare la propria personale visione del piano trio attraverso uno sviluppo di una musica estremamente visionaria in grado di combinare, con mirabile equilibrio, ricerca melodica e improvvisazione. "Rruga" nel 2011 segnava l'esordio per la storica etichetta ECM di Manfred Eicher, rappresentando un punto di svolta nello stile di Vallon, aperto alle influenze della musica caucasica, forte di un pianismo evocativo capace di riportare alla mente tanto il Gurdjieff delle danze sacre quanto la musica popolare di origine balcanica, il tutto filtrato da una sensibilità eurocentrica. Il seguito di quel fortunato lavoro tre anni più tardi (Le Vent) vedeva il pianista di Lausanne concentrare la propria attenzione verso una ricerca maggiormente attratta dal minimalismo neo classico e da un'attenzione verso soluzioni ritmiche assai complesse accentuate dal cambio dietro le pelli di Samuel Rohrer con Julian Sartorius. Ora con la stessa formazione che vede sempre il fondamentale contributo al contrabasso di Patrice Moret, il trio elvetico prova a mischiare le carte seminando con sempre maggiore consapevolezza il proprio marchio di fabbrica fatto di rilassate atmosfere fortemente liriche, come nel brano di apertura Sisyphe a micro variazioni tonali come nelle successive progressioni di Tsunami e Smile. L'affresco espressionista di Danse anticipa la tensione di L'Onde che chiude la prima facciata tra continui cambi di scena. La straniante ritmica al centro di Oort é l'introduzione all'elegante melodia di Kid, dove echeggia la magia pianistica di un Keith Jarrett o di un Paul Bley nel più classico stile ECM che abbiamo imparato ad amare. La rilassatezza di Reste é il momento dedicato al riposo dei sensi prima di essere nuovamente messi alla prova dall'imprevedibilità cupa e notturna di Tinguely. La splendida Morn é il vertice e la summa della sensibilità pianistica di Vallon che con grazia e finalmente con la leggerezza di Reste (var.) ci conduce alla fine del suo personale "viaggio al termine della notte".

 

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