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Macha Gharibian


TRANS EXTENDED (Jazz Village) CD

Ducale distr.

I Bratsch di Dan Gharibian e Bruno Girard sono stati uno dei più influenti gruppi di World Music francese, con la loro fusione di klezmer, musica gitana e Jazz hanno attraversato gli anni settanta, ottanta e novanta ridisegnando i confini tra musica popolare e musica colta. Ora i loro figli magicamente si ritrovano insieme, Thèo Girard come contrabbassista nel nuovo disco della pianista e cantante Macha Gharibian. "Trans Extended" arriva a tre anni di distanza da "Marte" che aveva rivelato l'atipicità della musica di Macha Gharibian, costruita con originalità e intensità pescando dalle sue antiche origini armene, miscelandole con il Jazz e l'improvvisazione senza disdegnare il pop e l'elettronica. L'esperienza newyorkese e le frequentazioni con musicisti del calibro di Jason Moran, Craig Taborn e Ralph Alessi hanno sicuramente contribuito ad espandere il suo universo creativo in molteplici direzioni che trovano la sua sintesi ora in questo splendido album. Una voce tanto intensa quanto profonda si libera in tutta la sua bellezza sui tocchi pianistici di

I Who Have Nothing. Una melodia circolare diventa l'asse portante di M Train, prima dell'ipnotica battuta lenta di Let the World re-begin, spoken world che ricorda le suggestive atmosfere di Laurie Anderson. Le melodie armene di Marmashen trovano la pace nel flauto Kaval di Tosha Vukmirovic e nel trombone di Matthias Mahler, mentre le chitarre floydiane di David Ptaux-Razel in There Was a Child esaltano la ricchezza vocale e la versatilità di scrittura di Macha che risplende nel piano mediorental di Saskatchewan, dove la musica balcanica incontra il Jazz all'insegna di una fervida libertà e imprevedibilità. L'estremo oriente é uno sfondo lontano o forse solo una suggestione nello struggente strumentale Mount Kurama, la montagna dove il maestro Mikao Usui ebbe la sua illuminazione dando il via alla famosa arte di guarigione Reiki. L'amore per le radici e la tradizione rivive in Anoushes, in Midnight Song e nel Jazz di Amarcord creando un naturale accostamento con Tigran Hamasyan, altro grande pianista armeno. Lo spazio per la ballata Leaving e arriva End of the Road, naturale conclusione di un viaggio dalle mille sfumature, dove estro, sensibilità ed eleganza riconfermano Macha Gharibian tra le stelle più luminose della musica contemporanea.

 

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