Lula Pena
ARCHIVO PITTORESCO (Crammed Disc) CD
Il mistero é quello che più di ogni altra cosa avvolge il nome della cantante portoghese Lula Pena. Un folgorante disco d'esordio nel 1998 intitolato "Phados" e poi più nulla per dodici lunghissimi anni prima del ritorno con "Troubador" nel 2010.
Ora con un intervallo relativamente più breve arriva "Archivo Pittoresco", esplorazione di diversi linguaggi musicali che abbracciano la penisola iberica con il fado e il flamenco, spingendosi lungo le coste del nord Africa e al largo nelle isole di Capo Verde, inseguendo il suono di una morna. Ma le indicazioni geografiche sono sfuggenti, così tanto da attraversare l'atlantico fino al Brasile, ridisegnando i confini dell'America latina, tra una bossanova e la nueva cancìon Chilena. Poi ci sono ancora il Mediterraneo e la Grecia, la più nobile Chanson Francaise e il folk Sardo a ispirare le melodie della cantante lusitana, che nelle 13 tracce di questo album ci apre le porte del suo intimo mondo poetico fatto solo di una chitarra e di una voce profonda. Si sono scomodati paragoni ingombranti per descrivere la sua musica, da Leonard Cohen a Tom Waits, ai quali aggiungerei anche, per la straordinaria intensità interpretativa, l'indimenticata Lhasa de Sela, ma lo stile percussivo con cui suona e l'unicità del suo timbro sono difficilmente riconducibili ad un genere e ad un artista in particolare. Meglio invece scendere nel profondo di queste canzoni, scoprendo il poema del surrealista belga Louis Scutenaire e il poeta brasiliano Ronaldo Augusto in Pesadelo da história. La spiritualitá della musica del 600 in Ojos si quereis vivir e le antiche melodie messicane di Las penas. Riscoprire il Cile di Violetta Parra e la Grecia di Manos Hadjidakis, recuperare la poesia sarda di Salvatore Sini e l'antico misticismo portoghese, passo dopo passo, con la grazia e l'incanto di una voce, mettendo magicamente in armonia universi solo apparentemente lontani tra loro. Lula Pena riesce nell'impresa di scoprire che sono sempre di più le cose che si hanno in comune piuttosto che quelle che ci distinguono.