Waed Bouhassoun
LA VOIX DE LA PASSION (Musique du Monde) Buda Musique CD
Ho conosciuto la voce di Waed Bouhassoun nel 2012 grazie all’omaggio alla Siria del musicista catalano Jordi Savall, secondo volume di Orient-Occident, incredibile progetto che vedeva riuniti sotto la sua attenta direzione alcuni tra i più importanti musicisti siriani. La voce di Waed in questi anni ha scomodato ingombranti paragoni con autentiche icone della musica mediorientale come Oum Kalthoum e Asmahan, affascinando nelle sue audizioni ad Aleppo i più autorevoli critici che simbolicamente hanno autorizzato la sua presentazione in pubblico alla Maison des Cultures e all’Institut du Monde Arabe a Parigi, spianandole la strada verso il riconoscimento internazionale. Nella collana Musique du Monde, l’etichetta francese Buda Musique stampava nel 2014 “l’àme du luth” composizioni per liuto (Oud) e voce su poemi di figure straordinarie della cultura islamica. Proprio la scelta dei testi dimostrava la libertà intellettuale di Waed Bouhassoun, che abbracciando principalmente l’epoca araba (635-1260), dal mistico persiano Al-Hallaj (condannato a morte come eretico nel 922) alla saggezza di pensiero del filosofo Sohrawardi (maestro teosofico orientale anche lui martirizzato su ordine di Saladino) ne rievocava tutta la magia.
A distanza di due anni arriva “La Voix de la passion”, ora nel suo viaggio, Waed è accompagnata dal flautista Moslem Rahal, virtuoso del Nây, flauto in apparenza con poca estensione ma che il musicista riesce a portare oltre le proprie possibilità, fino a ottenerne quasi una voce unica col canto. La meravigliosa voce contralto se è possibile risulta ancora più intensa e profonda del disco precedente nel racconto appassionato e doloroso di nomadi, nostalgici guerrieri e di antiche poesie Nabatee sempre sottolineate dal suono del suo Oud. Waed Bouhassoun è una donna coraggiosa, un’intellettuale che non ha paura di citare Adonis e Ibn Arabi tra le sue letture, nonostante una visione oscurantista e radicale neghi ancora alle donne non solo di esprimere un’idea ma anche i più elementari diritti. Musicista è anche etnomusicologa. La sua musica abbraccia uno spettro molto ampio di melodie da ogni regione siriana, da nord a sud, mantenendo una visione dell’Islam misteriosa ed evocativa. Proporle insieme in un così delicato momento storico per il proprio paese rende questo disco un coraggioso segno di speranza e un segno di profondo amore per la sua enorme e millenaria cultura.