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Yann Tiersen


EUSA (Mute Records) CD/LP Self Distr.

Nell’Ovest della Francia, a poche miglia al largo di Finisterre, c’è la piccola isola di Ushant, luogo rifugio di Yann Tiersen e scenario ideale per il ritorno del musicista bretone ad una dimensione intima e solitaria, lontana dalla vocazione indie degli ultimi album in favore di una più introspettiva. Dieci pezzi per piano solo, utili a tracciare una mappa musicale di questi luoghi profondamente solitari, immersi in una natura completamente incontaminata, fatta di pianure verdeggianti e una costa selvaggia e frastagliata aggredita da un mare implacabile. Ogni traccia prende il nome da una zona dell’isola, le coordinate vengono definite attraverso field recordings effettuate nelle diverse aree di Ushant. Registrazioni ambientali che fanno da paesaggio naturale alle improvvisazioni pianistiche di Hent, sentiero e percorso logico per passare da un’unità a un’altra, da un luogo ad un altro, da una vera e propria composizione ad un’altra in un flusso costante di note. Registrato in maniera impeccabile allo studio 1 di Abbey Road a Londra, “Eusa” è un’immersione assoluta nell’universo più profondo di Yann Tiersen che ancora una volta si dimostra musicista dotato di una rara capacità descrittiva con un gusto spiccato verso gli aspetti più melodici del tema, senza per questo risultare banale o scontato.

Un disco da ascoltare interamente, come in un flusso di coscienza lasciando alla musica la possibilità di rappresentare liberamente i pensieri senza nessun filtro e rielaborazione. Lo stile è quello che conosciamo, un minimalismo che tanto deve alla lezione di Philip Glass e Michael Nyman, in grado però di far tesoro anche della musica tradizionale francese fino a sfiorare i territori della musica più colta del 900, come Debussy ed Erik Satie. Dieci composizioni e otto improvvisazioni si alternano creando una suggestiva cartina di questo microcosmo. Pern, Portz Goret, Log Gweltz sono alcune delle località di un territorio unico dove vivono oltre 400 specie di uccelli, terreno di pascolo ideale per le piccole pecore nere che puntellano il paesaggio fino alle scogliere che portano alla baia di Beninou. Il piano di Yann Tiersen, descrive con grazia un contesto da “fine del mondo” spazzato dal vento e dal mare, accompagnandoci tra i muretti di pietra che delimitano i cottage dei piccoli paesi e i gwaskedou, antichi ripari in pietra a forma di stella a tre punte.

“Eusa” è un’esperienza sensoriale fuori dall’ordinario, commovente nel presentarci attraverso poche semplici note tutta la bellezza e tutta la solitudine di un mondo che credevamo perduto.

 
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