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Michael Kiwanuka


LOVE & HATE (Polydor) CD-LP

Nel 2012, il disco d’esordio “Home” aveva rivelato al mondo il grande talento di questo ragazzo inglese di origini ugandesi. Grazie alla produzione elegante di Paul Butler che ne aveva esaltato l’incredibile qualità della scrittura attraverso arrangiamenti d’altri tempi che riportavano fatalmente alla memoria Terry Callier, Bill Whiters, Van Morrison e Marvin Gaye, senza mai perdersi in uno sterile revivalismo ma invece dando una ventata di rinnovata freschezza al soul moderno. Difficile immaginare un seguito migliore, più facile sicuramente pensare ad una onesta replica, magari scegliendo lo stesso team vincente.

Invece Michael Kiwanuka non ama l’ordinario e si dimostra musicista con tante idee e tutte molto chiare. La produzione è ora affidata a Danger Mouse (Gorillaz, Gnarls Barkley, The Black Keys) solo per citarne alcuni, che caratterizza il suono dell’intero lavoro spostandolo da quello principalmente acustico di “Home”, a quello molto elettrico, sottilmente psichedelico, irrobustito dall’uso massiccio degli archi e dei cori in puro stile seventies di “Love & Hate”.

I quasi dieci minuti dell’apertura di “Cold Little Heart” sono la perfetta sintesi del nuovo corso di Michael Kiwanuka attraverso una lenta e dilatata progressione armonica che parte da pochi tocchi di pianoforte, sottolineati da una chitarra pinkfloydiana e sostenuti da una ricca sezione d’archi.

Il retro soul di “Black Man in a White World” è uno splendido tuffo nelle orchestrazioni tipiche del Philly Sound, la liquida malinconia di Falling o l’ipnotica acidità Place I Belong sono il preambolo al capolavoro della title track, sette minuti di saturo crescendo chitarristico, meravigliosamente struggente. One more night stempera per un attimo la tensione costante che permea tutta la seconda parte del disco che prosegue con la notturna I’ll never Love e la bellissima Rule the World, quasi un Outtake del miglior Paul Weller. La sognante Father Child e l’attimo di pace prima di Final Frame, ballata per cuori spezzati che chiude "Love & Hate".

La musica e le canzoni non avranno il potere di cambiare lo stato delle cose, ma spesso capita che siano in grado di fotografare perfettamente il momento che stiamo vivendo, aiutandoci magari a comprenderlo meglio. In "Love & Hate" c’è tutta la complessità e l’incertezza di questo momento storico. La paura, la violenza, il ritorno prepotente dei conflitti razziali, ma anche la speranza e la consapevolezza che l’unico antidoto all’odio da sempre è l’amore e che il momento per agire è ADESSO, un attimo prima dell’apocalisse.

 
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