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Ludomyr Melnyk


ILLIRION (Sony Classical) CD

Nato nel 1948 in Ucraina e trasferitosi in Canada negli anni sessanta con la famiglia si è formato in studi classici prima di essere folgorato nel 1968 dall’ascolto di In C di Terry Riley, composizione fondamentale del minimalismo americano.In Francia nei primi anni ’70, studia filosofia e si dedica a comporre musica per danza moderna, grazie alla stima di Carolyn Carlson, capace di intravedere nell’usciere dell’Opera di Parigi un talento non comune. Approfondisce l’interesse per la cultura orientale e il TAI CHI iniziando un percorso di sviluppo di una tecnica pianistica basata su un uso costante del pedale di sostegno, fino a raggiungere un flusso continuo, trascendentale, una catena di note senza soluzione di continuità, eseguite a grande velocità come se a suonare non fossero solo 10 dita ma un numero infinito, dove la mano destra e quella sinistra trovano il perfetto bilanciamento al vertice di un immaginario triangolo sulla tastiera. Questa esperienza prenderà il nome di Continuous Music, una metafisica del pianoforte in grado di portare l’ascoltatore in una dimensione onirica e spiritualmente profonda.

Dopo svariate pubblicazioni rimaste patrimonio di pochi appassionati, nel 2013 l’etichetta inglese Erased Tapes porta al grande pubblico la musica di Ludomyr Melnyk grazie all’album “Corollaries” registrato sotto la guida di Peter Broderick e Nils Frahm e poi con il successivo “Rivers and Streams” nel 2015 che lo consacra come uno dei pianisti del secolo. La finalmente riconosciuta via artistica si arricchisce ora di un nuovo capitolo, "Illirion" è il primo disco per Sony Classical e in quasi un’ora ci porta nel fantastico universo del pianista ucraino. Ritratto in copertina come un Rasputin, il nostro riprende il cammino interrotto un anno fa con i sedici minuti della sublime e torrenziale Beyond Romance per poi sorprenderci abbassando i giri con il romanticismo Chopeniano di Solitude n.1. Donandoci la suggestione di un tramonto (Sunset) o invitandoci ad osservare il cielo per cogliere ogni piccola sfumatura nel lento divenire delle nubi (Cloud n.81), la musica di Ludomyr Melnyk rinnova il suo incanto grazie a un suono, unico e definitivo, che pur viaggiando come un'onda nell’aria raggiunge i nostri sensi traformandosi, come per miracolo, in qualcosa di tangibile e reale.

 

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