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Michael Messer’s Mitra


CALL OF THE BLUES (Knife Edge Records) Cd

Nella vasta iconografia induista esiste un gruppo di dodici divinità solari chiamate "Aditya" a rappresentare i dodici mesi dell’anno. Una di queste è MITRA, guardiano dell’ ordine cosmico e Dio dell’amicizia. Attorno a questo nobile sentimento si sviluppa la collaborazione tra il chitarrista blues inglese Michael Messer, il maestro di slide guitar indiana Manish Pingle e il tablaista Gurdain Singh Rayatt. La musica è un’affascinante viaggio che inizia sulle sponde del Mississippi e arriva fino al delta del Gange. Il blues rurale e la musica classica Hindustani tipica del nord dell’India sono le basi per una perfetta sintesi alchemica, come se questi suoni non provenissero dai lati opposti del globo ma da un’unica fonte sapienzale. L’incontro tra Michael Messer e Manish Pingle al Festival di Mumbai, affinato successivamente durante un concerto al Troubador Club di Londra dove si aggiungono anche le tabla di Gurdain porta all’idea di registrare e tradurre in un disco la magia di quelle serate.

Servono solo tre giorni per registrare le 10 tracce, tutto in presa diretta e senza overdubs. You got to move e You gonna be sorry arrivano dal repertorio di Mississippi Fred Mc Dowell mentre Rollin’ and Tumblin’ e I can’t be satisfied da quello di Muddy Waters. Altri tributi sono dedicati a una bizzarra versione di Anyway the wind blow di J.J. Cale e al classico bluegrass di Flatt & Scruggs Roll In my sweet baby arms. Completano alcuni originali firmati da Messer e uno strumentale in coda a questo Call of the blues dove nulla è fuori posto, tutto scorre con naturalezza, senza nessun vezzo virtuosistico che distragga dall’intensa atmosfera di una session dove anche il Pantheon induista scende a patti con il diavolo.

 
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