Christine Salem
LARG PA LO KOR (Zamora) CD
Distr. Goodfellas
Nell’oceano indiano, a est del Madagascar e non lontano da Mauritius, a pochi gradi dal Tropico del Capricorno troviamo una piccola isola fino al 1642 disabitata, chiamata Ile Bourbon dai francesi che la occuparono e solo successivamente alla rivoluzione francese ribattezzata Ile de la Reunion.
Le immigrazioni successive di francesi, africani, cinesi, malesi e indiani diedero vita a una delle comunitá creole più eterogenee del pianeta.
Nell’incredibile Melting pot culturale ha origine Maloya, una forma di comunicazione che si esprime attraverso il ritmo, la danza e le voci. L’identità dell’isola, in particolare quella malgascia e degli schiavi africani si esprime attraverso Maloya, ogni evento culturale, politico o sociale ne è permeato. In questo contesto si forma la personalità musicale di Christine Salem, prima con il suo gruppo Salem Tradition e ora dopo cinque album finalmente mettendosi in proprio dando alle stampe questo "Larg pa lo kor". Produzione e arrangiamenti sono affidati al chitarrista Seb Martel dei Las ondas marteles e prima ancora Ulan Bator, Femi Kuti e Piers Faccini che imprime una svolta decisa verso i territori del blues e del Louisiana Folk come nell’attacco armonica e chitarra di Mama don’t give up o negli echi Rockabilly della successiva Topaz. Non solo America ma anche polifonia Zulù nella magnifica Mandela o nella struggente melodia di Bondiè. Una musica tanto radicata alle origini quanto capace di esplorare con spirito libero e incondizionato altri territori. Sintesi che troviamo perfettamente espressa nella title track, vero apice del disco e ponte verso future esplorazioni. Per quanto diverse possano sembrare le direzioni, il disco conserva grande coerenza e armonia, scandito dalle ipnotiche percussioni e dalla profonda e suadente voce di Christine.
Photo: Flickr © Philippe Vieux-Jeanton (Miwok) - Sunset au Barachois