Jerusalem
Yotam Ottolenghi e Sami Tamimi (Bompiani)
Jerusalem di Yotam Ottolenghi e Sami Tamini, il primo ebreo di origini italiane, il secondo palestinese è l’affascinante storia di due bambini nati e cresciuti nella stessa città, partiti a vent’anni per raggiungere prima la capitale israeliana Tel-Aviv e successivamente quella Londra dove per la prima volta si sono incontrati, conosciuti, diventantando prima amici e solo in ultimo soci in affari.
Insieme hanno dato vita a Ottolenghi, ristoranti e negozi di gastronomia mediterranea nel cuore della City. Dopo oltre vent’anni lontani da casa hanno deciso che era arrivato il momento di tradurre in un libro i sapori e gli odori della loro gioventù, gli stessi che popolano ancora oggi la loro immaginazione e i loro sogni, adattandoli solo a linguaggi nuovi e un poco più sofisticati. Molto più di un dizionario di 120 ricette, piuttosto un gratificante viaggio nostalgico nel passato di entrambi. Gerusalemme vuole dire una città con quattromila anni di storia, centro spirituale di tre fedi e una babele di culture troppo spesso conflittuali. Così che straordinariamente uno dei pochi fattori aggreganti sia rappresentato dal cibo. Arabi, ebrei sefarditi, hassidici, armeni ortodossi e cristiani cattolici spesso li ritroviamo insieme solo nei grandi mercati davanti alla meraviglia dei prodotti locali, un elenco infinito di verdure, frutta, erbe aromatiche, cereali, latticini, agnelli e polli. Dal Na’ama’s fattoush al Za’atar, dal Bulgur alle più fantasiose combinazioni con l’immancabile Hummus, lasciate che questo libro diventi un prezioso viaggio in grado di soddisfare tutti i sensi. Il libro é impreziosito dalla straordinarie foto del reporter Adam Hinton. “I sapori e gli odori di questa città sono la nostra madrelingua: le erbe selvatiche che raccoglievamo durante le gite scolastiche, le giornate nei mercati, l’odore della terra secca nei giorni d’estate, le capre e le pecore che razzolavano sui pendii, pita fresca, prezzemolo tritato, pasticcio di fegato, fichi neri, torte allo sciroppo, biscotti friabili.”
Seconda Edizione Bompiani